Le molecole chimiche principali coinvolte nell’odore "lavanda" sono il linalolo, il linalil acetato, la canfora, il borneolo, il cineolo ed il terpineolo.
Tra la Lavanda Vera (Lavanda Angustifolia) ed il cosiddetto Lavandino (Lavanda Hybrida) la differnza è rappresentata dalle concentrazioni relative degli stessi componenti chimici come illustrato dalla seguente tabella.
Tra la Lavanda Vera (Lavanda Angustifolia) ed il cosiddetto Lavandino (Lavanda Hybrida) la differnza è rappresentata dalle concentrazioni relative degli stessi componenti chimici come illustrato dalla seguente tabella.




Una volta raccolta, la lavanda viene avviata alla distilllazione; si carica la grande caldaia per procedere all'operazione che, nel suo svolgimento, mostra sempre un lato quasi magico, misterioso e alchemico.

Dal fondo della caldaia viene iniettato vapore acqueo che lentamente riscalda tutto il volume del distillatore fino ai 100 °C necessari alla riuscita dell’operazione di rottura delle membrane vegetali che trattengono il prezioso liquido odoroso. Dopo una decina di minuti il vapore saturo d’olio essenziale comincia a uscire dalla parte superiore della caldaia e tramite un tubo di collegamento, il cosidetto collo di cigno, arriva alla parte raffreddata del distillatore, il condensatore. La miscela raffreddata olio essenziale/acqua si raccoglie quindi in un contenitore che permette la loro separazione per differenza di densità: sulla superficie liquida si addensa in continuazione uno strato di olio che viene raccolto in appositi contenitori, mentre dal fondo viene scaricata l'acqua aromatica.

La distillazione procede finche non si nota visivamente che l’arrivo dell’olio di lavanda sulla superficie tende a diminuire; a questo punto, la generazione di vapore viene interrotta e si aspetta che la temperatura all’interno della caldaia sia tale da permettere le operazione di scarico.

Il materiale vegetale esaurito viene poi riportato all’esterno e lasciato asciugare in cumuli per venir poi usato come materiale da compostaggio.
L’olio essenziale separato dalle acque di lavanda viene imbottigliato in grosse damigiane e lasciato maturare per qualche settimana al riparo della luce ed al fresco prima di procedere al riempimento delle piccole confezioni contagocce.

Le acque aromatiche sono a loro volta stoccate in appositi contenitori e conservate al fresco. Sono poi distribuite in bottiglie da litro.
Partecipare ed osservare da vicino alle trasformazioni che portano ad ottenere da una pianta la sua anima aromatica è una esperienza che, nella sua semplicità, resta sempre unica e, per un curioso di odori come me, una gioia essere immerso nell’atmosfera lieve e pulita della lavanda che sembrava quasi avvolgere tutti in un abbraccio protettivo.
bella ed emozionante la tua esperienza, spero di poter presto far la stessa cosa anch'io! Sono come te un "affamato" di odori; innescano in me qualcosa di atavico che non riesco a spiegarmi, spesso mi scontro con l'ottusità di chi non vuol capire o forse davvero non comprende questo mio mondo olfattivo.
RispondiEliminaIo da sempre (e sono piuttosto vivi certi ricordi da bambino) "gusto" le cose prima di tutto col naso. Un buon odore riesce a farmi star bene, adoro tagliare l'erba del prato di casa e sentire ad occhi chiusi l'odore della siepe di rose rampicanti vicino al cancello la mattina presto quando mi reco al lavoro.
Comunque non voglio tediarti troppo con le mie elucubrazioni.
Caramente ti saluto e chissà... se avrai voglia di dare un'occhiata al mio modesto blog e lasciarmi un parere sarà ben accetto.
Ciao
Mauro
www.odori&profumi.blogspot.com