martedì 14 maggio 2013

Kyphi, an ancient Egypt scented story part 5: the scent and concluding remarks


Took time, almost a year from when the idea of replicating the kyphi recipe start to round in my head... buying and studying books, scientific articles, botany, searching the web, trying to undestand and learn as much as possible on the subject...finding the right ingredients, testing many of them, and trying to remake some of them from the informations found in antique literature. But now is here, maybe imperfect, but is here, in my hand, in the air burning in the censer...
This experience learn me alot about raw materials, the techniques of making incenses and fragrant compounds.
While making it, a sort of time voyage happens: shaping the mass, the compound in the mortar, on the heat, in my hands, on my fingers.. really another way to undestand from the inside the scented matter.
UNGUENT MAKING
many asked how the scent is: so while myrrh is always in the backround, the scent is balsamic, sweet, caramel hints that at the end change in gently earthy notes. It is very diffusive and soon the room where it is burned is filled with the scent.
it is a very interesting scent experience, really different from the usual incense burning.

This is not the end, more has to come, revisiting other antique scented material.

But now time has come to go back and work on the building of my artisanal perfumery brand that little by little is shaping into reality.

I leave you with a gift: to the first 20 comments on kyphi I will send a sample of the sacred incense to spread again the powerful scent of Horus.
After the comment write me a mail to esperienzeolfattive@gmail.com with your adress.

Thank you

Kyphi, una storia profumata dell'antico Egitto 5a parte: l'odore e conclusioni



Ci è voluto tempo, quasi un anno da quando l’idea di replicare il kyphi cominciò a balenare nella mia mete...comprare e studiare libri, articoli scientifici,botanica, ricerche sul web, per cercare di capire, e imparare quanto più cose possibili sul soggetto...cercando gli ingredienti giusti , testandoli e cercando di riprodurne alcuni dalle informazioni trovate nella letteratura antica.
Adesso è qua, forse non esattamente come doveva essere, ma è qua, nella mie mani,  nell’aria  bruciando nell’incensiere..
Questa esperienza mi ha insegnato tante cose sulle materie prime, le tecniche per preparare incensi e sui composti odorosi.
Nel mentre lo “costruivo", si realizzava una specie di viaggio nel tempo: dando forma alla massa, nel mortaio, sul fuoco, nelle mie mani, tra le mie dita...davvero un altro modo di addentrarsi dentro la materia profumata.
PREPARAZIONE DI UNGUENTI
Tanti mi hanno chiesto come era l’odore: mentre la mirra è sempre in sottofondo, l’odore è balsamico, dolce, caramelloso che nella fine si tramuta in leggermente terroso. E' un odore molto diffusivo, velocemente la stanza diventa pregna del profumo.
E' una esperienza olfattiva molto interessante, differente dal bruciare di altri incensi.

Questa non è la fine di questa avventura nel mondo antico del profumo, ancora molto deve arrivare nella rivisitazione e riscoperta di antiche miscele profumate.

 Adesso è venuto il tempo di tornare a dedicarmi alla costruzione del mio marchio di profumeria artigianale che piano piano sta prendendo forma.

Vi lascio con un regalo: ai prossimi 20 commenti sul kyphi spedirò un campione dell’incenso sacro, per diffondere ancora il potente profumo di Horus.
Dopo il commento scrivetemi una mail a esperienzeolfattive@gmail.com indicando il vostro indirizzo.
Grazie

Kyphi: una storia profumata dell'antico egitto 4a parte: la preparazione del Kyphi


Dopo aver scritto del Kyphi, cosa era e a cosa serviva, degli ingredienti riconosciuti e le loro note olfattive, riporto la preparazione del Sacro Incenso Egizio cosi come l’ho effettuata. Le quantità degli ingredienti (vedi Kyphi parte 3) sono state calcolate per ottenere circa 500 gr di incenso.
1) pestare in un mortaio, uno dopo l’altro, 5 grammi di ognuno dei seguenti ingredienti: resina storace, rizoma secco di calamo aromatico, resina mastic, resina di pino di aleppo, canfora, gomma arabica e asphalatos; miscelare bene e mettere da parte (MIX1);
 2) pestare nel mortaio 27 grammi di bacche di ginepro, 15 grammi di resina di galbano e 15 grammi di rizoma secco di cipero; miscelare bene (MIX2);
  
3) miscelare il MIX1 con il MIX2,  omogeneizzare (MIX 3) e trasferire in una ciotola; 
4) aggiungere al MIX3 120 ml di vino rosso da tavola, miscelare e ottenere una sospensione omogenea e lasciare macerare per una notte;



5)il giorno dopo, la sospensione liquida si filtra in un panno d cotone facendo in modo di recuperare metà del liquido (60 ml), che verrà eliminata; liberare con cura la pasta dal panno di cotone cercando di recuperarne il più possibile e metterlo a parte (MIX4); 


6) nel mortaio pestare con cura fino a ottenere una pasta omogenea 60 grammi di uva secca; trasferire in una ciotola e aggiungere 75 grammi di vino di datteri e omogeneizzare il tutto (MIX5); 
 7) miscelare il MIX4 ed il MIX5, omogeneizzare il tutto (MIX6) e lasciar macerare per 5 giorni; 


8) dopo 5 giorni, pestare nel mortaio 60 grammi di olibano (frankincense), renderlo molto fine e aggiungere 150 grammi di pasta di datteri precedentemente preparato (vedi Kyphi parte III); dopo averli miscelati bene (MIX7), mettere in una padella antiaderente e, a fuoco lentissimo, cominciare a riscaldare la miscela facendo attenzione a rimescolare in continuazione. La miscela comincerà a ritirarsi e a diventare sempre piu viscosa: questa è una fase molto delicata perché non deve bruciare ma continuare a rattrappirsi: continuare finché è possibile mescolare senza difficoltà. alla fine raffreddato, mettere da parte. 




9) in un’altra padella antiaderente prendere il MIX 6 e a fuoco basso, effettuare la stessa operazione precedente facendo attenzione a non far bruciare il composto: mettere in parte;


10) nel mortaio pestare 60 grammi di mirra, renderla molto fine; unire il MIX 6 al MIX7, nella stessa padella e, sempre a fuoco basso, a caldo, omogeneizzarli bene (MIX 8): questa è una operazione complicata per l’alta plasticità/viscosità dei 2 mix; ottenuto il MIX8, aggiungere sempre a caldo la mirra, incorporandola bene.




Il risultato finale è una pasta nera appiccicosa: IL KYPHI.


Comincia adesso la seconda fase di preparazione del Kyphi: l’essiccazione del prodotto ottenuto. Questa fase è molto lenta e può durare diverse settimane o anche mesi. Questa pasta nera deve essere ridotta alla fine in pallini piccoli del diametro di 1 cm per essere adatti a bruciare e con il composto appena fatto non è cosa facile. Si va quindi per gradi, cominciando a fare delle sfere della grandezza di un uovo: si lascia asciugare l’esterno per 2-3 giorni e poi si fanno sfere piu piccole, facendo attenzione all’appicosità che deve essere sempre minore con il passare del tempo. I
Il mio Kyphi ad oggi ha un grado di secchezza molto alto, sebbene una parte delle palline si presenti ancora leggermente morbida, indice di una non ancora perfetta essiccazione.
Una parte di queste è comunque già pronta per essere provata nel piccolo incensiere e la  descrizione dell’odore che si sviluppa sarà oggetto del prossimo articolo.


" ..AD HORUS CHE HA GUIDATO LA MIA MANO COSI CHE IO HO AVUTO LA POSSIBILITA' DI FARE QUESTA ESPERIENZA E FAR RIVIVERE DI NUOVO IL POTERE DEL KYPHI.."